Sicurezza o insicurezza a Magenta? Caro assessore, bisogna pagare e investire sulle persone!

In un programma di una piccola webradio locale, l’Assessore Gelli, invita la stampa a svolgere un lavoro serio d’indagine sui problemi amministrativi e sociali che Magenta ha, noi di LNI abbiamo cominciato a interrogarci sui problemi della sicurezza Magentina

La Nuova Italia vuole capire come vanno le cose in tutti i settori chiave della vita cittadina di Magenta. Abbiamo svolto una piccola indagine sulla Polizia locale di Magenta e non abbiamo avuto dei buoni riscontri. Anzi, tutt’altro. E così ci rivolgiamo a chi detiene questa importante delega.

Caro assessore alla (In) Sicurezza Simone Gelli, per la sicurezza a Magenta non si spende! Questa è la realtà dei fatti. Il problema nazionale che affligge la polizia locale è ben evidente anche a Magenta dove la contrattazione decentrata non è stata in grado, negli ultimi 10 anni, di colmare le lacune contrattuali. Non lo ha fatto la precedente amministrazione e non lo sta facendo neanche l’attuale. La politica sul tema è completamente assente. Fortunatamente, ma non grazie all’intervento della politica, bensì alle capacità del nuovo dirigente presso il comando di via Crivelli, la situazione ci pare stia lentamente migliorando dal punto di vista operativo. C’è però un problema. Gli agenti non sono adeguatamente retribuiti. Per quale motivo? Il budget viene assorbito dagli altri uffici comunali. In sostanza un agente della polizia locale si ritrova 100 euro in più in busta paga al mese rispetto ad un impiegato dell’anagrafe (senza nulla togliere all’importanza del servizio che rendono ai cittadini), ma lavora anche il sabato e la domenica e non si vede garantito neanche il welfare del ticket con rischi, ovviamente, superiori. Le ricordiamo che i poliziotti locali hanno sempre lavorato e continueranno a lavorare sulla strada qualsiasi cosa accada, non essendo pensabile lo smartworking!
Logico che in una situazione del genere gli agenti non lavorano serenamente. Servono finanziamenti per avere servizi adeguati. La sicurezza si paga caro assessore Gelli. Non serve a niente avere telecamere delle quali nemmeno sappiamo quante funzionano e quante rappresentano un mero spot elettorale. Bisogna pagare e investire sulle persone! Le facciamo un esempio caro assessore Gelli. Servizi anti assembramento. Servono almeno due pattuglie dedicate solo a tale scopo. Altrimenti una pattuglia sola in piazza Liberazione con 300 persone in giro può solo guardare. Non fa da deterrente, anzi i ragazzi potrebbero essere incentivati a sfidarla con le conseguenze che ben sappiamo. Tali servizi sono molto delicati e vanno finanziati dal Comune come straordinario e concordati con la Questura. Come già accade in altre realtà simili a Magenta. Tali servizi vanno poi fatti unitamente ai Carabinieri e concordati con la Questura. La Polizia locale li può svolgere da sola, se organizzati in modo continuo e ‘in forze’. Certo assessore, una pattuglia da sola in piazza non serve. Se poi guardiamo al parco auto non ci resta che piangere. Ci troviamo di fronte al parco auto più scarso dei comuni del Patto locale. L’ammiraglia è una Alfa 159 (ex auto del sindaco Luca Del Gobbo del 2006, ben 15 anni compiuti). Le altre ci risulta siano tutte vecchie e plurichilometrate. Le ben note tre Tipo acquistate due anni fa e da voi sbandierate alla stampa locale sono l’entry level della Fiat (il livello base assessore…), le auto più scarse in commercio. Tutti i comandi si stanno dotando di Jeep Renegade, Toyota CHR con cambio automatico e allestimenti adeguati alle tipologie di servizio. Per non parlare delle moto. Una Kawasaky 650 è una moto da passeggio, ma di certo non performante. Potrebbero servire per inseguire moto scarse di bassa cilindrata. Insomma, caro assessore. Se vogliamo la sicurezza deve investire sulle persone e sui mezzi!

Simone Gelli nel Maggio del 2017 ad un giornale locale, in piena campagna elettorale, ad un giornale locale dichiarava: “Io e la Lega ci schieriamo con forza con la nostra Polizia Locale; con gli uomini e le donne che ogni giorno, insieme alle altre forze di polizia presenti in città, contribuiscono al nostro benessere ed alla nostra sicurezza. Non pagare una parte degli straordinari maturati durante l’anno passato e aver peggiorato la situazione contrattuale degli agenti, ha creato condizioni di poca serenità all’interno del nostro comando. Se pensiamo poi che tutto questo avviene in un momento in cui nella nostra città non si può certo dire che non vi siano furti e rapine, credo che la frittata sia fatta“.

Secondo noi non è cambiato nulla!

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