Fossimo in un paese dove le istituzioni rispettano la Costituzione non ci sarebbero problemi.
La richiesta della comunità islamica per l’ottenimento di uno spazio per festeggiare l’interruzione del digiuno e la fine del Ramadan, verrebbe concessa al volo.
I precedenti però lasciano ben poca speranza per una soluzione ragionevole. Da Palazzo Formenti Sindaco e, soprattutto Vice Sindaco, hanno sempre dimostrato chiusura totale a qualsiasi avvicinamento alla comunità islamica. A differenza di quel che accade in altri comuni vicini a Magenta. Una posizione che lascia perplessi in un mondo in cui, per il bene di tutti, è fondamentale che si conosca la cultura del prossimo.
“Il nostro appello è che non si arrivi all’ennesimo spreco di soldi – ha commentato Munib Ashfaq, segretario del movimento ‘La Nuova Italia’- lo spazio dove abbiamo già festeggiato il sacrificio è disponibile e auspichiamo che la nostra richiesta venga accolta”.
I precedenti ci fanno intendere che l’Associazione Abu Bakar ha sempre seguito le giuste strade e, alla fine, la giustizia le ha dato ragione. Lo scorso anno arrivò la sentenza del Tar che obbligò il comune di Magenta a concedere uno spazio per la festa del Sacrificio.
Ingiustamente il comune negò nel 2019 uno spazio per scambiarsi semplicemente gli auguri. Un anno dopo le motivazioni del Tar non lasciarono spazio a dubbi ribandendo che il diniego del comune di Magenta non aveva alcun fondamento e andava contro la Costituzione. Nel mese di settembre dello scorso anno arrivò una seconda vittoria per l’associazione Abu Bakar. Il Tar accolse il ricorso contro il provvedimento di diniego dell’istanza di concessione di un’area per la sepoltura secondo il rito musulmano.
Due sentenze favorevoli alla comunità islamica e tanti soldi delle casse comunali usciti per battaglie perse. Circa 40mila euro, ad oggi…