Soltanto pochi giorni fa La Nuova Italia ha avuto un incontro con il comitato di Pontenuovo dal quale ha tratto utili indicazioni sulle problematiche della frazione magentina, da troppi anni abbandonata a sé stessa. Domenica siamo tornati a Pontenuovo e sono stati documentati i disagi dei cittadini. Il candidato Sindaco Munib Ashfaq, insieme a Rita Salierno, sono partiti dalla ex strada statale 11 (dove i marciapiedi non eccellono certo per pulizia). L’area antistante il piazzale della ex Saffa era ricettacolo di rifiuti come ben sanno i magentini.
Come è stato risolto il problema? Mettendoci dei blocchi di cemento inguardabili per impedire l’accesso ai mezzi. Bene impedire l’accesso ai mezzi, ma sarebbe stato meglio usare qualcosa di più decente a copertura dell’entrata. Ma il peggio è arrivato visitando la frazione al suo interno. “Siamo entrati a Pontenuovo e siamo rimasti colpiti dal numero di problemi che ci sono – hanno commentato Ashfaq e Salierno – bisognerebbe mettere una barriera insonorizzante per evitare che il passaggio dei treni della linea Milano Novara causi rumore e disturbi i residenti. Ma l’aspetto più preoccupante l’abbiamo incontrato al parco”. Pontenuovo dispone di un bellissimo parco pubblico, grande e con un campo da basket, uno da calcio e uno per il pattinaggio. Al di là dell’erba che viene tagliata solo quando raggiunge dimensioni considerevoli, non c’è una panchina sana che possa dirsi tale.
“In alcuni casi sono anche pericolose – aggiungono – perché le schegge potrebbero ferire chi cerca di sedersi. È davvero triste constatare che problemi così piccoli non vengono risolti. Cosa hanno fatto i Sindaci che si sono succeduti negli ultimi anni? Cari amici Sindaci, non servono tanti soldi per fare questi lavori. Basterebbe poco per sostituire delle panchine con altre nuove eppure non è mai stato fatto”. Naturalmente La Nuova Italia predisporrà una specifica parte del programma per le frazioni sulla base delle indicazioni che verranno tratte ascoltando i cittadini, Questa che mostriamo è soltanto la prima parte del tour che riguarda una frazione che, ad avviso del movimento, è stata completamente dimenticata.